Sabato sera ho assistito, per la prima volta interamente, alla partita del DTR contro la capolista Martignacco, vinta 3-1 dalle friulane.

Sinceramente non mi è sembrato il classico Davide contro Golia, se non in alcuni tratti della gara: nel complesso la sensazione personale è che per vincere il DTR debba giocare tra il 90 e il 110% ogni pallone mentre le ospiti sono sembrate molto più rilassate, in gergo motociclistico il DTR ha giocato “impiccato”, Martignacco ha giocato usando “un filo di gas”…

 

Detto ciò, e nella speranza che ognuna delle protagoniste sappia prendere le prossime righe con il dovuto sense of humor, mi sono permesso di stilare, il “Pagellone di Simone sul femminil squadrone”:

 

Voto 6+ a Laura Cavinato: corre corre corre, più che correre zompetta con un passo da furetto, smista il gioco al meglio anche se le alternative in attacco non sono moltissime. L’ultima puntata di “Chi l’ha visto” su Rai3 hatrattato il caso del misterioso muro cavinate la cui ricerca continua senza risultati, in battuta invece è molto ficcante, considerando che fisicamente sembra di vedere me quando giocavo in B2 non posso che farle i complimenti. TROTTOLA.

 

Voto 6 ½  a Eleonora Di Fonzo: anche qui mi sento di dare un voto che è figlio di fiducia per la giovane età e media tra gli ottimi palloni che mette a terra alternati a perle di egregia fattura (vedi pallonetto stampato a mezza rete). E’ l’unico terminale offensivo veramente credibile del sestetto, purtroppo pecca di esperienza e la sua prestazione è molto simile al Blue Tornado di Gardaland. In un gioco molto concentrato sulle sue percentuali è ovvio che molto passa dalle sue mani, sicuramente curatissime a livello di smalto, meno quando si tratta di gestire qualche pallone complicato. OTTOVOLANTE.

 

Voto 6 a Roberta Bandiera: la batteria dei centrali vive alterne fortune, nel senso che in una gara dove la ricezione sostanzialmente non latita le percentuali sono sotto media. La fast della ragazza opitergina è sicuramente un bel vedere, altre volte manca l’intesa non a livello di tempo ma addirittura mi pare di aver visto un’alzata in veloce dietro caduta per terra perchéla Bandierasventolava, ma in veloce avanti! Il vero tallone d’Achille? Il muro, fondamentale su cui sicuramente si potrebbe fare meglio. GRINTOSA.

 

Voto 6- a Sara Ambrosio: per molti versi vale il discorso fatto per la sua compagna di reparto, con la differenza che la veneta Utti (mi piacerebbe sapere da dove deriva questo soprannome, quando lo sento sembra chiamino una fondista della nazionale finlandese…) è poco incisiva anche in attacco. L’avevo vista in un’amichevole settembrina dove mi aveva impressionato e resto dell’idea che abbia delle buonissime qualità, a volte pecca nel tempo sulla palla, forse è ancora scioccata da quel giov3div3rso in cui si parlo di “berebettoe e affini”. POTENZIALE.

 

Voto 6+ ad Elisa Sperandio: molto del merito della vittoria del primo set va ai suoi recuperi difensivi, ricordo bene una doppia difesa a terra conclusasi con un punto medunese in attacco dopo uno scambio molto intenso. Diverso è il merito nelle fasi di attacco dove i punti che trova sono frutto più del mestiere che di colpi puliti. La considerazione è una semplice constatazione, io al massimo potrei giocare a badmington ma campo ancora oggi con il mestiere, purtroppo però contro avversari che tirano abbastanza tranquillamente in diagonale stretta occorrerebbe anche dell’altro. Grinta e carattere comunque sono di primissima qualità. TIGRE.

 

Voto 6+ a Giulia Ostanello: la giovane amante che ti abbraccia anche quando non lo chiedi, gioca di banda anche se sarebbe un libero da serie A, e la cosa ha un fondamento di verità a mio parere: sembra molto più a suo agio in ricezione, dove mette equilibrio e continuità, davanti fatica, il salto non la aiuta, si salva solamente grazie alla grande capacità di controllare tutti i colpi. Da posto 4 regala una palletta in diagonale stretta che potete trovare alla pagina 478 del manuale del volley. GIGIONA.

 

Voto 6 a Valentina Muci: se non fosse per i capelli lunghi potrebbe essere la sorella gemella della Cavinato (o forse devo bere meno birre?!?), gioca nel ruolo più complicato da valutare perché come ogni libero fa tanto lavoro “sporco”. Riceve bene ma non benissimo, difende molto ma non moltissimo, a volte sembra non avere lei le redini della seconda linea come invece probabilmente dovrebbe essere ma la mia è pur sempre un’ipotesi. Impeccabile la coda di cavallo, nutro dubbi sull’efficacia delle ginocchiere che nel suo caso si dovrebbero chiamare “tibiere”, a volte non è velocissima negli spostamenti ma è ovvio visto che “Va lentina” (erano anni che aspettavo di giocarmi il mio cavallo di battaglia….). GLACIALE.

 

SV a Veronica Lorenzon ed Elisa Ortolan: entrate nel corso della gara a sostituire la diagonale palleggiatore opposto danno il loro onesto contributo.

 

Le votazioni sono strettamente tecniche, quelle goliardiche sono limitate ma nulla avrebbe potuto superare le perle di cui sotto:

 

Voto 10 ad Eleonora Di Fonzo: fare foto con tappi di bottiglia in faccia credo sia il suo passatempo principale, il problema è che qualcuno la fotografa! TAPPATA.

 

Voto 2+ ad Elisa Sperandio: usciamo dalla palestra e vediamo un foglio di giornale sul parabrezza dell’auto di Hopes in God. Basiti ci chiediamo a cosa possa servire. Dopo attenta e approfondita analisi ci siamo arrivati: un refolo di vento l’ha portato lì, perché non voglio pensare che sia stato appoggiato appositamente per evitare di spalare i famosi7 metridi neve che cadono sempre a Meduna il 26 novembre di ogni anno. APPRENSIVA.

 

Per eventuali reclami o lamentele, la redazione riceve dal lunedì al sabato dalle 18.00 alle 18.01, chiedere di Mattia Vendrame.

 

 

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