Perdonatemi, stavolta è molto personale …

GIULIA OSTANELLO  il nostro libero da A2, colei che si preoccupa della vita sessuale di tutte le sue compagne, un vero capitano, quello della miglior squadra della serie C, la mia “anima gemella” pallavolistica. Ha cercato di essere sempre presente, facendo spostare innumerevoli suoi turni, sopportando anche quest’anno gli sfoghi di una Teresa ogni tanto nevrotica, ormai questa giovane donna e prontissima futura mamma (si sta allenando già con la Lola carrra) ha le spalle molto larghe. Nonostante fosse la sua prima esperienza in questa serie, si è dimostrata sempre pronta in tutte le situazioni anche le più complicate, riuscendo a fare molto spesso secondo me la differenza. Capace di sorvolare su alcune questioni spinose e scottanti (le cosidette questioni di principio), cerca però in ogni occasione, perché casinara è di spirito, di creare gruppo, di comunicare, incitare e aiutare le compagne. Gran mediatrice e conoscitrice dell’inglese dopo un viaggio “studio” a London a gennaio, in concomitanza con i quarti di finale di Coppa Veneto a San Zenone degli Ezzelini contro le nostre super amiche della Carinatese che nel girone di ritorno pagano un vecchietto per suonarle in un orecchio una fastidiosissima trombetta con l’intento di innervosirla e distrarla. Nata pronta per le feste condivise con la maschile del Meduna, cioè con il marito Andrea Cusin con cui ha già comprato un prezioso servizio di pentole AMC , anche se manca il nido d’amore (ma il terreno e l’architetto da Cordenons con il figlio avvocato e pallavolista senza deltoidi ma già suo compagno di tornei, c’è). Ci ha deliziato con le sue esibizioni canore (in primis, Ti Ringrazio Mio Signore), le prestazione da ragazza cubo (vuoi l’approccio?!?) e le sue continue chicche coniate di giorno in giorno. Grande estimatrice di Gerry e di una certa Cristina ex sua allenatrice dei tempi del San Donà, è conosciuta anche per “adorare“ palleggiatori e opposti alti e bravi a muro e per criticare il bagher di qualsiasi giocatrice avversaria, ma ancora non ci ha svelato le sue tattiche di battuta (conosce solo l’ace diretto o l’errore) e la sua tecnica di muro. C’è sempre per qualsiasi compagna e la sua voce in campo si fa sentire assai … ad onor del suo amor … PICCHIA OSTI PICCHIA OSTI EH EH!!!!!

LAURA CAVINATO  la nostra scorreggia di alzatrice, un metro e settanta molto scarso(alla faccia di chi non credeva in lei in Friuli) di pazzia, velocità, fantasia, pazienza, comprensione e leggerezza. Lei preferisce definirsi diversamente alta, ma anche per questo motivo si impegna come una pazza per aiutare la squadra come meglio può, si prodiga su ogni pallone, si prende anche le colpe che non sono sue … ma tu metti lì la palla e lei ci arriva. Ama tantissimo la palla spinta e ha trovato due bande (l’opposto con cui ogni tanto alza la voce un po’ meno) votate a questo tipo di palla, con cui intendersela perfettamente  con gli schemi di 2° tempo (anche se ogni tanto la super più staccata da rete ci farebbe comodo) e anche con i centrali il feeling è andato sempre più perfezionandosi, tanto da confessare che la palla che più predilige con Sandrin è quella dai 3 metri mentre con Bandiera spesso butta lì la palla altina tanto la Bob ci arriva! Ma questa ragazza ha fiuto e una spiccata dote per le public relation. Arbitri e pubblico in giro per il Veneto non la notano solo per le sue gran mani ma anche per un altro suo punto forte. La sua verruca sul piede ci ha tenuto compagnia per mesi e ora per bruciarla che dolori. Tipiche e conosciute le sue espressioni di stanchezza da venerdì sera, raro invece ma importante qualche suo sfogo a bacchettare qualche giovane un po’ troppo sbarbatella. Non ho mai conosciuto una ragazza, nonostante la sua dipendenza dalla cioccolata, così calma, accomodante e tranquilla (ricordo la sua reazione impassibile al disastro combinato dalla Cinzia e dalla Giulia a casa sua svuotando tutti i cassetti della biancheria intima) … il feeeling che si è creato in campo e soprattutto sulla sabbia (e a Bibione si è visto in svariate occasioni ormai) con questa alzatrice dalla battuta inguardabile, dalla copertura ingannevole e dal pugno facile di 2° tocco è secondo me strabiliante. Forse tra 10 anni farà un pensiero ad un corso di cucina di cui avrebbe gran bisogno, per occupare le sere libere che prima dedicava al volley (ma è un difetto di fabbrica giusto Cavi?!?) intanto pensa alla campagna acquisti per la prossima stagione e a pianificare le vacanze da single con la Spera.

ROBERTA BANDIERA  non di facile comprensione questa splendida ragazza dallo sguardo glaciale e dall’incarnato candido. A settembre il nostro fast centro non era sicuro di arrivare in quel di Meduna, attratta anche dall’offerta del Codognè (ora mi permetto di sancire, scelta azzeccata), si presenta subito con un biglietto da visita di tutto rispetto giocando in maniera egregia nella prima amichevole contro il Volley Mareno. Amante delle parole crociate durante le trasferte (anche lei è molto enigmatica), dei colori tenui, della geografia insegnata al suo bimbo delle ripetizioni (ma lei sa dove sono Louvre, Lourdes …), ha un rapporto strano con il piano di rimbalzo a muro. Ma il palleggio d’attacco lungo negli angoli e durante il 2 vs. 2 del venerdì sera i bastardissimi tocchi di prima intenzione in bagher l’hanno innalzata nell’olimpo delle furbe. È migliorata persino nell’attacco a filo rete da difesa o ricezione avversaria (il cosiddetto rigore) che ad inizio stagione la faceva tremare e non poco per la paura di sbagliare l’impossibile. La sua frase prima delle partite: “Tose, tanto anche se perdiamo siamo comunque prime!” è stata di buon’auspicio e forse ha iniettato una buon dose di fiducia e speranza a questo pazzo gruppo poco preparato e tattico e “solo” voglioso di gioco e divertimento. Vorrei ricordare che prima di due partite importanti nel girone di ritorno (Auchan Bussolengo e Berti Audi Bassano) la Bob, soprannominata ormai da tutte Corazza (solo la Cavi sa il perché) s’era scordata di pronunciare la frase portafortuna e il risultato finale non ci ha per niente sorriso … ma noi non siamo una squadra scaramantica!!! Premonitrice silenziosa, dalla salute spesso cagionevole, seguita a vista dal fido e appassionatissimo babbo, l’opitergina (dalla periferia) Roberta ha dato veramente un apporto importantissimo alla prima linea medunese.

 

DEBORAH SANDRIN  che centralone … un polso bionico, una rincorsa contraria e un avanbraccio magico. Un chimico industriale che non molla mai, capace di incitare le compagne a rimanere unite e a non mollare mai. Una vera forza questa bella ragazza che ritroviamo ad ottobre dopo l’Erasmus in Spagna, dopo pochi mesi riesce a laurearsi e a stabilirsi a Padova per lavoro con la sua dolce metà. Ma questa tenera pordenonese dal cuore grande, è capace di tirare fuori l’animale che è in lei sottorete se l’arbitro incappa in qualche grossa svista o se un’avversaria dice una parola di troppo (memorabile il dammi solo la 1 alla Laura, l’anno scorso nella partita di Coppa in girone contro il Salgareda da schiacciare sempre più forte in faccia alla Cella). La Sandra è ordinata, precisa, puntigliosa, leale, sincera, puntuale (attenzione ai ritardi della corriera nel piazzale della palestra a Meduna) ma anche impaziente e talvolta nervosa soprattutto in copertura e autocopertura del pallonetto dove spunta sempre e solo un braccio che vola e ha dato, secondo me, un apporto poco rumoroso ma veramente decisivo a questa squadra. In silenzio con la sua “battuta facile”, accompagnata perennemente dai suoi genitori, supporters importantissimi del Meduna, è stata un esempio nel suo ruolo, nel modo di interpretare una partita, di disponibilità per le alzate del suo palleggiatore e di vero gladiatore sotto rete.

 

SAMATHA RUOSO  Mitico Ciop … ha vissuto un anno viatico il nostro braccio armato Sam, impegnata sia sul fronte serie C e anche under 18 (che tanto voleva fare). Questa biondona non si è mai stancata di ripetere di essere una banda e di voler giocare il 2 vs. 2 del venerdì ancora con Cip come la scorsa stagione. In grado di infortunarsi autonomamente con facilità estrema e di lamentarsi di ogni piccolo fastidio, la “piccola” di testa Ruoso non è abituata a dialogare e parlare, ma a piantare musi lunghi e silenzi infiniti. Ma ormai abbiamo imparato a conoscerla (quanta pazienza) e affezionarci al suo carattere pesciolino. La Franca (ecco svelata la sua reale identità) ha alternato prestazioni da vera leader a partite anonime, ma ha superato l’esame teorico della patente e fatto una gita a Siviglia da cui è tornata rinvigorita. Stagione del primo amore lontano vissuto a pieno e a ritmi frenetici inizialmente, per poi …boh chi lo sa! Nutre una passione non nascosta per la musica truzza e tamarra, per l’oroscopo di sera di Radio Company, per gli indumenti neri, gli occhiali da vista con la montatura bianca e le sorprese degli ovetti Kinder. Seguita a ruota dai parenti, ci tiene a precisare che è di Cimetta e non di Codognè (gnè gnè, comunque zone depresse), che si mangia le parole perché ha il palato stretto e troppi denti e il naso leggermente corvino a causa degli occhiali da vista.

CINZIA SPAGNOLETTO  il nostro libero pazzoide, SpongeBob, con cui ho condiviso tanti e vittoriosi 2 vs. 2 del venerdì, che tutte le squadre del girone ci hanno invidiato e che qualcuno sostiene possa vincere da sola le partite. L’unica nel ruolo che potrebbe fungere da attaccante (anche se un certo allenatore le ha detto che poteva fare “solo” il libero), basta non farla allenare troppo nel salto altrimenti cominciano a comparire i dolori più svariati, peggio di un’anziana. Il feeling che si è creato da subito data la sua duttilità con le due bande ricevitrici è parso da subito imbarazzante … volontà comune di arrivare su tutti i palloni e di non far cadere nulla. Le sue lune, l’umore altalenante ad allenamento (imbarazzante in alcuni casi) abbiamo imparato a conoscerli e di conseguenza ad affezionarci e a voler bene alla Ci così com’è. Riservata, insicura, dall’imbarazzo facile, bisognosa d’affetto e di certezze, istintiva e poco razionale, vive anche in campo la partita molto attraverso le sensazioni. La Spagnoletto che non smette mai di urlare durante una gara, che in certe situazioni non si stacca dal collo e da un tuo abbraccio e in altre si gode a fari arrabbiare e a mandarti a quel paese magari senza motivo. Capace di mangiare prima, durante (cioccolatini solo Venchi della Spera) e dopo allenamento come un maiale, di far sorridere nei momenti più bui e intrisi di tensione la Teresa, come di far spazientire la più mansueta Cavinato, di recitare un rosario di porchi per una scelta errata della Roberta o per un tocco di seconda della Laura o di sorridere dopo aver subito un ace diretto … tutto questo  è il più pagliaccio dei liberi che si gode un mondo a raccontare barzellette e a far ridere le sua compagne, che litiga spesso con la geografia ma che ora che possiede uno splendido cane, la Yumi, si sente un po’ mamma.

SARAH BOER  la scultorea Sarah arrivata da Salgareda, via Ceggia e San Donà, la 18enne che ha già cambiato svariate squadre e che papà Diego scorazza con tanta dedizione. Un vero piacere dialogare con questa matura bionda, anche se è nelle sue intenzione partecipare a luglio al Beach&Boh con la sua coetanea, di qualsiasi argomento. Condividere l’interesse per shopping, musica e sopretutto volley di serie A adorando gli atleti diciamo più talentuosi e magari sfottendo la modella di Pesaro e quella di Conegliano (ruba uomo della vita a qualcuno). Seguita costantemente dai bellissimi genitori, ha una vita sociale non indifferente e un moroso davvero carino, non risparmia commenti taglienti ma sempre molto veritieri e ben espressi su tutti avversarie comprese. Tecnicamente bella da vedere, anche se nessuno le ripete fino all’esaurimento che è sempre sotto la palla, anche quando è stata buttata nella mischia si è sempre fatta notare per determinazione, grinta e voce. Con i suoi occhi blu, sempre vispi e attenti, i capelli raccolti che fanno tendenza e il trucco intatto dal mattino, ha commesso parecchie stragi di cuore e anche di pazienza palleggiando con i piedi insieme alla sua socia (Scemo+Scemo) nei 5’ di corsa del lunedì. I suoi bolidi in battuta da lontano e i suoi attacchi piedi a terra in coppia durante il riscaldamento fanno davvero male (un consiglio, armarsi di elmetto) ma i suoi tuffi a pesce negli esercizi di difesa alla morte cono da cineteca. Ha creduto sempre fortemente in questo gruppo, dando l’anima su ogni pallone, da ammirare per impegno, passione, dedizione (ce ne fossero di tose così), lealtà, sportività e per l’inveire divertentissimo contro Carlo e le sue battute corte da ricevere da fredde il lunedì sera.

VERONICA LORENZON  che piacere contessa poter descrivere un acquario come me, una ragazza acida che ama l’indipendenza, la libertà, le questioni di principio, la verità, la lealtà, il Milan (purtroppo) ma anche Guardiola e Messi, ipercritica, sensibile, lunatica, amante della musica (troppo tunz tunz ultimamente), di feste e della buona compagnia. Per lei la stagione era iniziata in salita, a causa della presenza mai totalmente digerita di un’altra palleggiatrice arrivata quest’anno per l’u18; ha capito pian piano l’importanza di focalizzarsi sul suo percorso, e dopo essere stata ripresa da allenatrice e compagne per il suo atteggiamento poco produttivo, ha cambiato andamento e testa migliorando a mio parere tantissimo nel corso dei mesi seppur toccando non molto campo e riuscendo a giocare pochissimi scambi da protagonista anche in amichevole (giusto?!?). Alla “tenera” età di 19 anni ancora ha tutto il tempo per giocare, sbagliare e accumulare minuti di esperienza che nel suo ruolo è indispensabile. Sempre coadiuvata mentalmente, tecnicamente e psicologicamente dalla compagna di reparto e dalle “vecchie” (convivenza a tre) durante gli allenamenti e in spogliatoio, non si è mai stancata nell’incitare, sostenere e aiutare la squadra dalla panchina, cercando in ogni momento di fare gruppo con una gran dose di buon’umore e positività. Tarlo fisso della stagione, oltre allo shopping sponsorizzato da papà Velfer e da noi tanto invidiato, quello di trovare un uomo, che potesse rispecchiare i suoi ideali e rispettare i suoi canoni (impresa ardua) … il vero amore, quello con la A maiuscola! Chissà che non sia la volta buona eh Innamorezza!?! …che carrriniii!!! Ci ha deliziato ancora con le sue prelibatezze culinarie e invitato nuovamente nella sua ricca e splendida dimora per cena di Natale e prossima grigliata di fine stagione. Diplomazia e razionalità non sono il suo forte, M.N.M. il suo leitmotiv per questa stagione 2010/2011. Desideriamo però fortemente il DVD del BrandoFestival che ha presentato qualche mese … a grande richiesta!

LIA FLUMIAN  con quel suo viso angelico che ora, supportato da un taglio super modaiolo, pare ancora più fanciullesco e beatamente giovane. A questa ragazza ciò che importa è ricevere palla, non in seconda linea si intende dove ha un rapporto molto particolare con il bagher di difesa soprattutto (potrebbe coniare delle nuove tecniche), ma in prima linea da attaccare perché ciò che importa alla medunese dagli occhi verdi è fare strage di punti, che sia da centrale o da opposto la nostra fulmina si è sempre fatta trovare pronta. La palla la va a prendere alta e tira sempre a tutto braccio, con la leggerezza tipica dei giovani, muro o non muro e nonostante le tante partite disputate durante la stagione. Personalmente ho imparato a conoscerla molto già la scorsa stagione avendo accompagnato lei e la Yellow Pecora (di cui sotto) al Trofeo Park Volley Junior e al Beach&Ball … questo maschietto ha un carattere tosto, non sa perdere ma sa già ciò che vuole! Inconsapevole ogni tanto data l’età di ciò che dice, non è solita pensare molto prima di aprire bocca ed è anche una gran permalosa che però adora questo sport in tutte le sue sfaccettature … averne di giovani così!!!

SILVIA FAVARO  la nostra Yellow Pecora (che disastri per quella barzelletta l’anno scorso), bella come il sole, la pupilla del caro papà Maurizio, innamoratissima del suo boy e di questo sport, dotata di gran pazienza per essere la valvola di sfogo principale per la Teresa, si gode ben due promozioni: quella della 2^ Divisione vissuta da vera protagonista e quella della Serie C (viene buttata spesso nella mischia per la sua efficace battuta jump float), non male per un’95! La sua solarità, positività, spirito di osservazione, voglia di imparare, sacrificarsi, dare sempre il massimo sia nel ruolo di opposto che in quello di banda (la ricezione non è tra i suoi fondamentali preferiti), ne fanno uno dei gioielli della Pallavolo Meduna.

UN SINCERO E SENTITO GRAZIE  A TERESA, CARLO, PRESIDENTE, DIRETTORE SPORTIVO, DIRIGENTI E ACCOMPAGNATORI TUTTI, TIFOSERIA, GENITORI PER ESSERE STATI PARTE DI QUESTA GLORIOSA STAGIONE D.T.R. 2010/2011.

Di spera

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